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I disturbi dell'apprendimento, le diverse idee di apprendimento e motivazione e demotivazione allo studio

I Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) 
I disturbi specifici dell'apprendimento sono disturbi che manifestano difficoltà significative nello sviluppo di alcune competenze: la lettura, la scrittura e il calcolo. Le persone con questo disturbi, però non hanno deficit sensoriali, né disturbi neurologici o psicologici. Nemmeno un ambiente socioeconomico e culturale svantaggiato.
Quali sono i tre disturbi però? Sono la dislessia, discalculia e la disgrazia.

I disturbi dovuti ai deficit sensoriali
Una persona potrebbe avere difficoltà ad apprendere per dei deficit sensoriali uditivi o visivi. È difficile scoprirlo se non con dei test specifici. Si può infatti confondere un deficit sensoriale a una limitazione cognitiva vera e propria: è importante intervenire con una diagnosi precoce perché potrebbe trasformarsi in un ritardo permanente nello sviluppo della persona. 

Le diverse idee di apprendimento
Negli ultimi anni il modo di pensare l'apprendimento scolastico è cambiato. Fino agli anni Settanta e Ottanta, l'insegnante era un'autorità indiscussa e agli studenti erano richiesti l'obiendenza e la ripetizione dei contenuti. Le lezioni erano frontali e gli studenti dovevano ascoltare in silenzio e ripetere i contenuti all'interrogazione. Tutti avevano lo stesso livello e tutti avevano gli stessi obiettivi con gli stessi percorsi. La scuola forniva delle conoscenze approfondite. A partire dagli anni Novanta, però, cambiò. I docenti non erano un'autorità indiscussa e le lezioni diventarono da frontali a più dialogiche, con lavori di gruppi, laboratori e lezioni in lingua straniera con docenti madrelingua. Sono richiesti dai studenti capacità di rielaborazione, autonomia e giudizio personale e critico. Ogni studente ha dei bisogni educativi speciali e segue percorsi diversi e personali. La scuola fornisce competenze.

Motivazione e demotivazione allo studio
Solitamente un argomento motiva il nostro studio perché per noi è interessante. La nostra motivazione dipende anche dal nostro atteggiamento verso l'istruzione. Il fenomeno della demotivazione allo studio può derivare dalle richieste espresse dalla società e i bisogni individuali. Se si trascura i propri bisogni individuali (divertirsi, dormire...) eccessivamente e ci si concentra solo alla carriera scolastica, si finisce per essere demotivati.
La demotivazione scolastica è spesso causata da una scarsa considerazione del successo scolastico nelle famiglie della persona. La motivazione dipende anche dall'atteggiamento verso le materie: una materia diventa interessante quando sono vicini alle proprie esperienze e ai bisogni personali o quando colpiscono la nostra curiosità intellettuale.
Per una corretta motivazione allo studio c'è bisogno di un equilibrio tra motivazione intrinseche e entrinsenche. Quindi, bisogna sia trovare qualcosa di interessante in quello che si sta studiando (motivazione intrinseca), ma c'è anche bisogno di volere un certo riconoscimento esterno (motivazione estrinseca).
Infine la motivazione e la demotivazione allo studio sono prodotto dell'autostima e del senso di autonomia e competenza. Se una persona cresce con le persone che continuano a dire che non ce la farà o che non è capace, con il tempo, la persona non sarà mai motivata a studiare. Già in partenza penserà che fallirà.

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