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Oblio e amnesia

 L'oblio è uno dei problemi connessi con le capacità della nostra mente. Si tratta di un fenomeno in cui la persona dimentica le informazioni memorizzate. Svolge una funzione importante però. Se non saremmo in grado di dimenticare, saremmo sovraccaricati di informazioni.

A cos'è dovuto l'oblio? Ci sono diverse teorie che possono essere divise in 4 categorie:

  1. Decadimento delle tracce di memoria: la memoria si consuma nel tempo fino a scomparire.
  2. Interferenza: nuovi ricordi interferiscono con quelli vecchi. Specialmente con i ricordi simili che finiscono per essere confusi.
  3. Perdita della via di recupero: il ricordo non è cancellato, ma non si può ritrovarlo.
  4. Teoria della rimozione di Freud: alcuni ricordi sono stati dimenticati inconsciamente perché ci disturbano.
Quando però l'oblio e la dimenticanza non sono naturali, si tratta di amnesia. È causata da circostanze patologiche o traumatiche. Anche solo un colpo alla testa, può farci dimenticare gli eventi accaduti poco tempo prima o per periodi più lunghi. Potrebbe essere probabilmente un disturbo all'ippocampo e ci sono due tipi di amnesia:

  1. Amnesia retrograda: i ricordi cancellati sono i ricordi passati o avvenuti prima del danno cerebrale. In casi estremi, le persone non ricordano più informazioni come il loro nome, dove vivono - perdendo una parte della loro identità. Un caso di amnesia retrograda è quella di Benjamin Kyle o William Burgess Powell (il suo vero nome), ritrovato in un parcheggio di un fast food senza più ricordi passati.
  2. Amnesia anterograda: non si possono più formarsi nuovi ricordi perché riescono a tenerla solo per poco. Riguarda solo la memoria esplicita quindi il soggetto è in grado formare nuovi abitudini. La studiosa Brenda Milner scoprì la funzione dell'ippocampo nella formazione di nuovi ricordi analizzando un paziente a cui era stato rimosso l'ippocampo. Lo incontrò ogni settimana per trent'ani, ma ogni incontro era come se fosse il primo.


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